Finalità Educative
Comprendere la pedagogia steineriana
Per comprendere la pedagogia steineriana occorre avvicinarsi alla concezione generale dell’uomo e del mondo che Rudolf Steiner ha sviluppato nel corso della sua vita, basandosi su osservazioni fenomenologiche e tenendo conto non solo della realtà fisica, ma anche di quella psichica e spirituale.
La pedagogia steineriana lavora a un’armonizzazione di queste tre componenti nei diversi momenti di crescita, secondo un piano di studi, che non solo segue gli stadi evolutivi dell’allievo, ma stimola importanti esperienze di sviluppo. Infatti, le varie materie insegnate in un certo senso possono risvegliare nuove facoltà, nuovi modi di vedere e di comprendere.
La pedagogia Steiner-Waldorf elabora quindi un piano di studi che ha funzione precipuamente armonizzante, in grado di influenzare l’organismo e i suoi processi vitali. Il curriculum ha anche funzione terapeutica e supporta un sano sviluppo dell’intera persona. Salute significa in questo senso equilibrio dinamico delle forze interne al bambino, significa la capacità del singolo individuo di rapportarsi alle altre persone e al mondo in maniera armonica.
“Favorire la crescita sana e armoniosa di ogni bambino”.
Il Piano di Studi delle scuole Steiner-Waldorf presuppone ed individua un ritmo universale dello sviluppo dell’essere umano che diviene guida e supporto per l’individuazione dei giusti tempi per porre contenuti, compiti, sfide e sostegni adeguati a sviluppare nuove abilità, ponendosi così come “impalcatura” della crescita di ogni individuo. Il suo fine è quello di sviluppare la parte fisico-corporea del giovane nella maniera più libera possibile, per offrire così agli elementi animico-spirituali la possibilità di evolversi in modo autonomo.
“Sostenere la realizzazione delle potenzialità e la valorizzazione dei talenti di ogni bambino”.
Ogni bambino porta con sé predisposizioni e talenti individuali; compito dell’insegnante è favorirne l’autonomo sviluppo, creando le condizioni affinché possano esplicarsi. L’insegnante è chiamato a modulare il piano di studi generale in funzione di ogni singola individualità. Ciò presuppone una formazione duttile e artistica dell’insegnante che lo metta in grado di agire senza rigidità, di sviluppare capacità di interpretazione, disponibilità a comprendere le singole differenze individuali ed i diversi bisogni, ricettività all’intuizione pedagogica.
La formazione iniziata nei seminari di formazione, e che continua successivamente attraverso lo studio e l’approfondimento individuale e collegiale, è lo strumento con cui ogni insegnante può coltivare queste qualità.
“Sviluppare curiosità, interesse e amore per il mondo. Imparare ad imparare dalla vita”.
Centrale nella pedagogia Steiner-Waldorf è la consapevolezza che tutto il percorso dalla prima all’ottava classe è finalizzato ad avvicinare l’essere del bambino alla comprensione del mondo che lo circonda e a fornirgli gli strumenti per imparare dalla vita. L’insegnante è il mediatore tra l’interesse del bambino per il mondo e la sua interpretazione di esso. Il mondo viene presentato al bambino attraverso immagini, esperienze e contenuti didattici adeguati al suo sviluppo e alla sua individualità, permettendogli di entrare in relazione con la realtà circostante e di sviluppare quelle abilità che lo metteranno in grado di guidare nella vita futura il proprio apprendimento.
“Accompagnare lo sviluppo di individualità autonome e libere da condizionamenti che sappiano mettere i propri talenti al servizio della società”.
Lo sviluppo di capacità di apprendimento autonome, l’interesse per il mondo, la condivisione delle esperienze in una classe, sono il terreno adatto a favorire lo sviluppo delle capacità sociali di ogni alunno. I bambini imparano da e con gli altri a condividere le esperienze in un ambiente non competitivo ed eterogeneo, sviluppando capacità di collaborazione e imparando ad apprezzare il contributo di ognuno. Ciò è reso possibile:
a) dalla pratica di un metodo di lavoro che porti tutta la classe insieme verso la conquista di nuove abilità;
b) dalla valorizzazione di discipline e attività socializzanti quali la musica, il coro-orchestra, la drammatizzazione e la recitazione, l’euritmia;
c) da metodiche di valutazione che considerino in primo luogo lo specifico percorso educativo e istruttivo del singolo allievo nel tempo.
“Ricercare il risveglio verso il mondo e i compiti che questo richiede”.
Con gli adolescenti, la prassi educativa della pedagogia Steiner-Waldorf, che mira a sviluppare le capacità intellettuali curando allo stesso tempo le forze creative e la formazione del carattere, si prefigge di sviluppare una serie di competenze: far scoprire al giovane la propria personalità; rinvigorire la sua capacità di giudizio e di discernimento; coltivare la sua volontà morale basata sulla conoscenza; attivare capacità che rendano l’individuo creativo e flessibile in campi non solo scolastici.
L’affinamento di capacità che favoriscano l’affermarsi nella società non è teso però ad accentuare le tendenze egoistiche presenti nell’individuo, ma presuppone la possibilità di mettere al servizio degli altri ciò che si è acquisito. Per questo nella scuola viene costantemente esercitata una competenza sociale.
Elementi di didattica della pedagogia Waldorf
Quando, perché, come. La pedagogia Steiner-Waldorf tiene in alta considerazione le tappe dello sviluppo fisico-emotivo dell’alunno e programma le attività didattiche in relazione alla maturità specifica di ogni classe. Materie quali la storia e la geografia, ad esempio, vengono realmente comprese solo quando il bambino ha una piena percezione spazio-temporale (9-10 anni).
Se i contenuti delle varie aree disciplinari vengono portati in anticipo rispetto allo sviluppo dell’alunno, anziché far nascere in lui forze di entusiasmo e partecipazione spontanea, possono creare difficoltà di comprensione, disagio o semplicemente non essere interiorizzate. Viceversa, se i contenuti vengono percepiti dall’alunno come troppo infantili oppure lo impegnano troppo poco, egli può palesare la sua insoddisfazione sotto forma di apatia o disturbo disciplinare.
I contenuti delle varie aree disciplinari, in particolar modo quelli che richiedono capacità di astrazione, vengono trasformati creativamente dai maestri e portati agli alunni in forma immaginativa-artistica, in modo che siano anche il più possibile vicini alla realtà concreta e vissuta dai bambini stessi.
Per gli alunni delle classi più alte diventa particolarmente importante il tipo di approccio all’area scientifica (geologia, astronomia, fisica e chimica, botanica, fisiologia): ogni materia viene vissuta in modo sperimentale e solo successivamente teorico. Il processo di apprendimento consiste in un percorso di sperimentazione, analisi, sintesi, che conduca l’alunno a giungere autonomamente alle conclusioni, alle leggi.
Insegnamento a “epoche”.
L’insegnamento delle discipline di base viene impartito a periodi chiamati “epoche”: fin dalla prima classe della scuola primaria, le discipline principali vengono proposte dall’insegnante di classe una per volta, nelle prime due ore della mattinata, per un tempo continuativo che va dalle tre alle quattro-cinque settimane (epoca di scrittura, di calcolo, di storia, di geografia, di letteratura ecc.).
Evitando la frammentazione dell’insegnamento, si favorisce in tal modo lo sviluppo della capacità di concentrazione, la comprensione, l’approfondimento, l’acquisizione e la padronanza da parte degli alunni dei contenuti proposti. L’esperienza anzi mostra che, dopo un periodo di riposo, le nozioni già acquisite riemergono con un livello di maturazione e di comprensione superiore a quanto prima conseguito.
Inoltre, nell’ambito di ciascuna lezione, ogni disciplina è proposta in modo che siano sviluppati l’aspetto operativo, quello affettivo-emozionale e quello cognitivo. Dopo la “lezione principale” (l’epoca), nella seconda parte della giornata si alternano tutti gli altri insegnamenti: lingue straniere, musica, euritmia, tecnologia ed artigianato, esercitazione di matematica ed italiano, ecc.. Le attività e i contenuti svolti in queste discipline si integrano, laddove possibile, con le tematiche trattate nell’epoca in corso.
Ambiente scolastico e materiali didattici.
Gli ambienti e i materiali didattici preparati dagli insegnanti e dai genitori, assumono un carattere educativo, formativo e sociale. Il materiale didattico è scelto e preparato con criteri atti a favorire anche lo sviluppo sensorio e l’abilità manuale “fine”.
Partendo da materiali che appartengono alle esperienze manuali primarie dell’uomo (lana, cera d’api), via via che gli alunni crescono si cimentano alla trasformazione diretta di materie (creta, legno, metalli, pietra) che richiedono sempre più forza ed abilità anche nell’uso degli attrezzi specifici.
L’attiva partecipazione degli scolari viene sviluppata anche nella compilazione di appositi quadernoni, sotto la guida degli insegnanti, in cui confluiscono, anche in forma artistica, gli aspetti salienti dell’insegnamento. L’attività di stendere i quadernoni stimola la volontà individuale e personalizza lo strumento di acquisizione delle conoscenze.
Negli ultimi anni del ciclo questi quaderni di classe sono arricchiti da dispense, testi e materiale bibliografico, opportunamente scelti per rendere gli alunni sempre più autonomi e responsabili nello studio.
Materia didattica come strumento educativo.
Tutto l’insegnamento ha sullo sfondo l’educazione alla socialità: si gettano le basi per le buone abitudini, si insegnano la cura e il rispetto per le cose, per le persone e per le attività vissute in classe.
In particolare, alcune materie educano il bambino alla percezione e all’ascolto (euritmia, musica e pittura), altre aiutano il bambino a sviluppare il suo senso del movimento, dell’equilibrio e la percezione dello spazio (disegno di forme, geometria, ginnastica, euritmia).
Agli alunni più grandi vengono riservate attività specifiche che possano avvicinarli alla comprensione della società contemporanea e suscitare interesse e apertura verso il mondo.
Feste nella comunità scolastica.
Molta importanza viene data, nella pedagogia Steiner-Waldorf, a tutte le occasioni di incontro dell’intera comunità scolastica, per esempio le feste stagionali e le recite teatrali. Inoltre, quasi ogni mese, le varie classi, dalla I all’VIII, propongono a tutti gli alunni della scuola rappresentazioni artistiche di vario genere (musicali, recitative, ginniche…), rendendoli partecipi del lavoro svolto nelle lezioni.
Tali incontri vogliono avere la funzione di sviluppare un sano senso sociale, creando nei presenti un vero interesse per l’attività e la creatività degli altri.
I più giovani, di fronte all’esibizione degli allievi più grandi, sono pieni di ammirazione e sentono che anche loro, un giorno, saranno in grado di fare altrettanto; i più grandi possono rivivere esperienze significative del passato.
Valutazione.
I genitori ricevono periodicamente una relazione che riguarda il comportamento e i progressi del bambino in ogni ambito: non si fa quindi una semplice valutazione di merito o di rendimento, ma si cerca di inserire questi aspetti come sfondo di una considerazione più allargata; generale dello sviluppo dell’allievo.
La valutazione è uno strumento che serve a monitorare i progressi del singolo alunno rispetto a se stesso, e non deriva dal confronto con gli altri alunni della stessa classe. Nei primi anni di scuola, al bambino viene consegnata una breve storia o una poesia che rispecchi metaforicamente il suo carattere, i suoi talenti, le sue qualità e fornisca piccoli suggerimenti che in prospettiva lo aiutino a progredire.
Il documento di valutazione ufficiale, destinato nei primi anni solo ai genitori, viene condiviso con i ragazzi a partire dai 12 anni.
Impulso sociale
Fin dalla nascita della prima scuola nel 1919, è stata attribuita molta importanza al tema dell’impulso sociale nelle realtà Steiner-Waldorf, poiché a fondamento vi è la convinzione che l’imparare a vivere insieme ha ed avrà sempre più peso nella questione della vita sociale in generale.
Per realizzare questo anelito, l’intervento avviene in diversi ambiti e a più livelli:
Nell’atto educativo
sviluppare l’aspetto sociale attraverso l’educazione è un’occupazione primaria nell’ambito della classe fin dai primi anni della scuola dell’infanzia: l’atteggiamento degli insegnanti è attento a valorizzare ogni occasione, sia ludica che didattica, per favorire il processo di integrazione del singolo e la formazione armoniosa della comunità.
Altrettanto rilievo viene dato a quelle attività che favoriscono l’incontro di più classi intorno ad un progetto comune, oppure al lavoro di una singola classe, il cui frutto viene donato ad altri. Si incoraggia l’aiuto reciproco tra alunni, individuando e valorizzando i punti di forza di ognuno.
Il rapporto insegnante-alunno-genitori
Lo sviluppo delle competenze sociali dell’insegnante nel rapporto con le famiglie, costituisce un impegno continuo che mira ad impiegare modalità di approccio solidali con le diverse provenienze socio-culturali delle famiglie. Il motivo di questo impegno poggia sulla consapevolezza che la reciproca stima e comprensione tra insegnanti e genitori crea l’humus all’interno del quale vive e si sviluppa l’alunno.
Per garantire l’igiene del rapporto, l’insegnante cerca quindi di tenere sempre al centro del dialogo le tematiche che riguardano l’educazione e la formazione dell’allievo. Altrettanto importante è coinvolgere tutti i genitori di ogni classe nel percorso didattico, educativo e sociale che i loro figli stanno vivendo insieme.
A tal fine, vengono tenute riunioni di classe periodiche, nelle quali si condividono tematiche riguardanti il piano di studio e gli aspetti peculiari educativi caratterizzanti la tappa di sviluppo degli alunni.
La scuola come comunità di apprendimento
Dalla convinzione che l’educazione è prevalentemente una questione sociale, nascono all’interno della scuola tutta una serie di iniziative promosse dai vari organi che la costituiscono, con la finalità di favorire l’incontro, lo sviluppo ed il trasferimento di competenze, il riconoscimento di talenti, le occasioni di socializzazione.
La scuola così diviene un luogo privilegiato di educazione permanente, esteso a tutto il tessuto sociale della comunità, che offre l’opportunità di imparare, di autoeducarsi, di condividere.
Il rapporto scuola-famiglia
La condivisione del progetto pedagogico della scuola da parte delle famiglie costituisce una condizione irrinunciabile per il raggiungimento degli obiettivi socio-pedagogici.
Per inverare tale condivisione e renderla concreta, insegnanti ed amministratori accolgono ed accompagnano le famiglie che si avvicinano, favorendo lo sviluppo del libero senso di appartenenza, nell’auspicio che siano loro stesse ad accrescere il patrimonio umano e sociale della scuola.
Educazione ad una nuova socialità
Il libero senso di appartenenza all’organismo scolastico da parte di insegnanti, amministratori e genitori, poggia sulla creazione di un organismo sociale in cui ogni organo che lo compone ha un proprio ambito di competenze ben definito anche nei ruoli. è dalla capacità di incontrarsi con interesse reciproco che può nascere l’anelito ad una nuova socialità tendente a potenziare il mutuo sostegno e l’apprezzamento per l’operato altrui.
Inoltre, per l’educazione alla socialità, riveste grande importanza l’esempio che bambini e ragazzi ricevono nel vedere adulti – genitori, insegnanti, amministratori, sostenitori – lavorare insieme per un ideale comune, nonostante le diversità individuali.
Inclusione della diversità attraverso una visione universale dell’uomo
L’anelito alla libertà è un elemento fondamentale ed irrinunciabile nella vita di una scuola Steiner-Waldorf. Il rispetto della altrui libertà di scelta è solo uno degli aspetti in cui tale aspirazione si esprime.
Nella scuola Steiner-Waldorf possono essere presenti e rappresentate tutte le culture e tutte le religioni, senza preclusioni di sorta. Si è anzi consapevoli di quanto sia importante coltivare un sano ed universale senso del sacro, e che proprio dall’incontro del maggior numero possibile di realtà culturali e sociali possono sorgere germi fecondi per il futuro.
Questo “essere aperta” della scuola Steiner-Waldorf rispetto al tema della laicità e della a-politicità è dimostrato con chiarezza dalla sua presenza in tutte le culture e tutte le aree del mondo.
Caratteristiche di innovazione: cosa la rende unica e necessaria proprio oggi
Anche le più moderne scoperte scientifiche sulle neuro-scienze hanno oggi confermato come l’essere umano apprenda meglio: il processo induttivo è da preferire al processo deduttivo. Il bambino, quale rappresentate dell’essere umano, apprende facendo e sperimentando direttamente, e da tale esperienza è in grado di risalire alle leggi retrostanti e alle idee e regole che si manifestano in quella esperienza.
Così fin dall’asilo e proseguendo per le classi elementari, medie e superiori, i bambini vengono accompagnati alla scoperta del mondo esteriore come di quello interiore, attraverso l’esperienza, l’espressione artistica e di tutti i propri talenti, la fame di conoscenza che così si sviluppa in loro. Tutto ciò avviene rispettando le fasi di sviluppo del bambino, sia fisiche che psichiche, e senza accelerazioni che non rispondano alle reali esigenze di quelle singole fasi. Il bambino in questo modo sviluppa una gioia e una sete intrinseca nell’imparare che lo accompagna per tutta la vita.
La creatività viene alimentata e nutrita fin da piccoli e si traduce nel tempo in capacità di affrontare le difficoltà del mondo trovando soluzioni alternative alle varie situazioni. Ciò consente di consolidare l’autostima del bambino e la sua sicurezza interiore. Altro aspetto di rilevante importanza è l’educazione della socialità che viene vissuta e praticata costantemente e che rende i bambini capaci di vivere costruttivamente con la diversità rappresentata dall’altro, nel rispetto dei propri bisogni come di quelli dell’altro.
Testi tratti dal sito della Federazione Steiner-Waldorf Italiana
www.educazionewaldorf.it/federazione/